sabato 4 marzo 2017

Strategie Di Trading

“Esistono tre tipi di investitori finanziari: i Tori, cioè coloro che spingono ipotizzando un andamento del mercato al rialzo, gli Orsi, ovvero coloro che più prudentemente guadagnano dall’andamento negativo del mercato e infine i Maiali, cioè coloro che vengono sgozzati.”

Questo proverbio finanziario aiuta a farsi una prima idea sulle strategie degli operatori e sul funzionamento dei mercati finanziari in generale. L’attività di trading tuttavia, coinvolge una moltitudine di “attori” diversi ognuno dei quali è interessato a uno specifico rapporto rischio/rendimento che varia a seconda del tipo di necessità. È perciò complicato cercare di fare una schematizzazione esaustiva e precisa di quali sono le strategie di trading ma cercheremo comunque di evidenziare delle linee guida generali.
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Gli operatori si dividono essenzialmente in:

  •    Arbitraggisti

L’arbitraggista è un soggetto che sfrutta quelli che sono i possibili disallineamenti tra i prezzi sul mercato per poter ricavare un profitto istantaneo e privo di rischio. L’arbitraggista ha spiccati scopi di lucro, quindi fini speculativi in quanto punta ad effettuare operazioni di compravendita sugli strumenti finanziari dello stesso tipo ma con finalità ed obiettivi opposti, ad esempio uno short ed un long sullo stesso titolo, oppure aprendo una posizione su un mercato e chiudendola in un altro mercato dove lo stesso titolo è quotato, al fine di sfruttare il disallineamento tra i prezzi. Operano principalmente sul mercato dei derivati dove è più probabile scovare un momentaneo “bug” nella quotazione dei prezzi e operano con estrema velocità perché queste finestre molto profittevoli tendono a chiudersi velocemente per colpa dall’attività stessa degli arbitraggisti che riporta il livello di domanda e offerta in parità. Questi tipi di investitori sono in assoluto i più propensi al rischio e per questo motivo spesso operano autonomamente o per conto di società di puro trading e quasi mai vengono impiegati nelle banche o nei fondi.
  •      Speculatori

Gli speculatori sono gli investitori più classici e generali. A loro si riferisce la categoria di tori, orsi e maiali in quanto la speculazione può essere al rialzo, in cui si compra subito un bene per rivenderlo in futuro ad un prezzo maggiore, oppure al ribasso, vendendo subito un bene il cui prezzo si ritiene diminuirà in futuro. Di norma, la speculazione rialzista viene semplicemente attuata acquistando e accumulando un bene per rivenderlo in futuro quando il prezzo aumenterà. La speculazione ribassista invece può essere attuata ritardando l'acquisto di un bene ad un momento futuro, prevedendo che il prezzo diminuisca, oppure vendendo un titolo che impegna il venditore a consegnare una determinata quantità del bene in futuro, prevedendo di acquistarlo in un secondo momento dal mercato, quando il prezzo è diminuito. Da un punto di vista teorico, dato che la moneta è un bene come altri, chiunque speculi al rialzo sul prezzo di un bene sta, nello stesso istante, speculando al ribasso sul valore della moneta rispetto a quel bene.

  •      Headgers

Gli headgers si occupano principalmente di costruire portafogli atti a coprire rischi finanziari di ogni tipo e rappresentano quindi la tipologia di investimento più prudente e per questo molto presente nei settori bancari e assicurativi, ma anche nei fondi che gestiscono ingenti quote di capitale. L'attività di hedging è infatti traducibile in italiano proprio come "copertura del rischio", in quanto definisce una strategia volta a tutelare un investimento a termine da possibili imprevisti quali per esempio fluttuazioni di valuta o di prezzo.
L'ambito d'applicazione tipico sono operazioni a tasso variabile (mutui su pegno, ipotecari, prestiti obbligazionari) e sono di varia natura a seconda del tipo di prodotto acquistato: possono per esempio essere strumenti che riducono la volatilità di un portafoglio (con minimizzazione dei rischi di perdite) oppure proteggono il mutuatario dalla eccessiva crescita del tasso d'interesse del prestito concessogli. Spesso possono fare ricorso a strumenti derivati (ovvero il cui prezzo derivi dal valore di mercato di altri strumenti finanziari) quali per esempio le opzioni come put o call, vendite allo scoperto e contratti future e forward.



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