“Esistono tre tipi di
investitori finanziari: i Tori, cioè coloro che spingono ipotizzando un andamento
del mercato al rialzo, gli Orsi, ovvero coloro che più prudentemente guadagnano
dall’andamento negativo del mercato e infine i Maiali, cioè coloro che vengono
sgozzati.”
Questo proverbio finanziario aiuta a farsi una prima idea sulle
strategie degli operatori e sul funzionamento dei mercati finanziari in
generale. L’attività di trading tuttavia, coinvolge una moltitudine di “attori”
diversi ognuno dei quali è interessato a uno specifico rapporto
rischio/rendimento che varia a seconda del tipo di necessità. È perciò
complicato cercare di fare una schematizzazione esaustiva e precisa di quali sono
le strategie di trading ma cercheremo comunque di evidenziare delle linee guida
generali.
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Gli operatori si dividono essenzialmente in:
- Arbitraggisti
L’arbitraggista è un soggetto che sfrutta
quelli che sono i possibili disallineamenti tra i prezzi sul mercato per poter
ricavare un profitto istantaneo e privo di rischio. L’arbitraggista ha spiccati
scopi di lucro, quindi fini speculativi in quanto punta ad effettuare
operazioni di compravendita sugli strumenti finanziari dello stesso tipo ma con
finalità ed obiettivi opposti, ad esempio uno short ed un long sullo stesso
titolo, oppure aprendo una posizione su un mercato e chiudendola in un altro
mercato dove lo stesso titolo è quotato, al fine di sfruttare il
disallineamento tra i prezzi. Operano principalmente sul mercato dei
derivati dove è più probabile scovare un momentaneo “bug” nella quotazione dei
prezzi e operano con estrema velocità perché queste finestre molto profittevoli
tendono a chiudersi velocemente per colpa dall’attività stessa degli
arbitraggisti che riporta il livello di domanda e offerta in parità. Questi
tipi di investitori sono in assoluto i più propensi al rischio e per questo
motivo spesso operano autonomamente o per conto di società di puro trading e
quasi mai vengono impiegati nelle banche o nei fondi.
- Speculatori
Gli speculatori sono gli investitori più
classici e generali. A loro si riferisce la categoria di tori, orsi e maiali in
quanto la speculazione può essere al rialzo, in cui si compra subito un bene
per rivenderlo in futuro ad un prezzo maggiore, oppure al ribasso, vendendo
subito un bene il cui prezzo si ritiene diminuirà in futuro. Di norma, la
speculazione rialzista viene semplicemente attuata acquistando e accumulando un
bene per rivenderlo in futuro quando il prezzo aumenterà. La speculazione
ribassista invece può essere attuata ritardando l'acquisto di un bene ad un
momento futuro, prevedendo che il prezzo diminuisca, oppure vendendo un titolo
che impegna il venditore a consegnare una determinata quantità del bene in
futuro, prevedendo di acquistarlo in un secondo momento dal mercato, quando il
prezzo è diminuito. Da un punto di vista teorico, dato che la moneta è un bene
come altri, chiunque speculi al rialzo sul prezzo di un bene sta, nello stesso
istante, speculando al ribasso sul valore della moneta rispetto a quel bene.
- Headgers
Gli headgers si occupano principalmente di
costruire portafogli atti a coprire rischi finanziari di ogni tipo e
rappresentano quindi la tipologia di investimento più prudente e per questo
molto presente nei settori bancari e assicurativi, ma anche nei fondi che
gestiscono ingenti quote di capitale. L'attività di hedging è infatti
traducibile in italiano proprio come "copertura del rischio", in quanto
definisce una strategia volta a tutelare un investimento a termine da possibili
imprevisti quali per esempio fluttuazioni di valuta o di prezzo.
L'ambito d'applicazione tipico sono
operazioni a tasso variabile (mutui su pegno, ipotecari, prestiti
obbligazionari) e sono di varia natura a seconda del tipo di prodotto
acquistato: possono per esempio essere strumenti che riducono la volatilità di
un portafoglio (con minimizzazione dei rischi di perdite) oppure proteggono il
mutuatario dalla eccessiva crescita del tasso d'interesse del prestito
concessogli. Spesso possono fare ricorso a strumenti derivati (ovvero il cui
prezzo derivi dal valore di mercato di altri strumenti finanziari) quali per
esempio le opzioni come put o call, vendite allo scoperto e contratti future e
forward.
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